Bea e Filippo

Bea e Filippo

martedì 2 settembre 2014

"... quando sono più grande"

"Papà, quando sono un po' più grande... magari il prossimo anno, se tu sei ancora vivo mi porti con te per funghi?"
"Certo Filippo, spero proprio di essere vivo e di portarti per funghi... ma se non fossi vivo tu che faresti?"
"Ti direi ogni giorno una preghierina. Dopo l'asilo però. E poi quando sarò più grande dopo la scuola".

E' da un po' di tempo che Filippo me la mena con sto "se sei ancora vivo". Non mi tocco manco più, anzi spero che ogni suo augurio mi allunghi la vita. Almeno un poco. Spero almeno di rompere la tradizione familiare del 57 (età in cui ci hanno lasciato mio nonno e mio padre). Meglio non pensarci.

Ma che pensieri mi vengono dopo le vacanze? Che mi succede? Perché tra le tantissime esperienze vissute in questi mesi mi torna alla mente quella frase di Filippo?

Forse perché Filippo mi costringe a guardare avanti. E con lui Beatrice.
Per loro la vita è il futuro: quello che dovranno fare, quello che sperano di vivere. Le esperienze che si immaginano con noi genitori, con gli amici. Non ricordi, ma speranze. 
In questo futuro si augurano che ci possa essere pure io (mica è scontato): il "mi porti" almeno mi rassicura sul desiderio di volermi accanto. 

Le vacanze non esistono già più: c'è semplicemente il domani da costruire. Per Beatrice è la seconda elementare, per Filippo è il poter ricominciare l'asilo ed essere finalmente un "grande". E rivedere gli amici. 
Di seguito poi tutto il resto. "Facciamo questo, ci porterete a vedere quello, possiamo ....". Un susseguirsi di progetti, semplici e grandi allo stesso tempo.
"Filippo, quest'anno ti riporto a vedere l'Inter allo stadio...". "Ancooora???" la sua risposta mi ha fatto capire che ha altri interessi. Vabbè ci ho provato.

Comunque apprezzo molto la loro voglia. Mi tiene sul pezzo. 
L'essere "più grande" dei mie figli è una sfida. A non inibire desideri. A cogliere le possibilità con la  prospettiva che meritano: quella di generare scoperte nuove. Di aprire orizzonti. Di preparare Bea e Filippo ad affrontare tutto senza subire nulla.

I bambini non concedono tempi morti. Hanno innato l''istinto del proseguire.
Mi rendo conto che alla fine è un mio dovere non fermarli, anzi, aiutarli a compiere ogni passo (fino a quanto sentiranno il bisogno della mia presenza...) nel miglior modo possibile e con tutta la serenità del mondo. 

So che non sarà semplice. Perché vanno incastrate un sacco di cose: loro desideri e nostre possibilità. Le loro  voglie con le opportunità. Tempi, energie, possibilità, limiti e necessità diverse. Un mix da armonizzare per evitare conflitti. 
Conta pure il contesto che oggi non è foriero di belle prospettive. Per fortuna sono ancora piccoli e avvertono meno la pesantezza di un clima generale poco sereno.

In più anche noi genitori non è che ci annulliamo. Cari Bea e Filippo dovrete tener conto che esistiamo pure noi. I nostri ritmi possono essere diversi: Come le nostre esigenze o preferenze. 
Ma so che bene o male ci si metterà d'accordo.

"Papà, dove andiamo in vacanza la prossima estate?"
"Cari bambini, non lo so, dipende se sono ancora vivo!"





3 commenti:

  1. Questa capacità di guardare sempre avanti dei bambini è forse ciò che ammiro di più in loro!!!
    Certo però che quel: "Se sarai ancora vivo" fa un pò paura!

    RispondiElimina
  2. La frase magari e' un po' inquietante ma mi fa simpatia pensare ad un bambino che la dice, quindi scusa il sorriso ma tanto tu nono mi vedi. Sai che ci penso spesso anch'io? Non e' un pensiero facile anzi mi lascia inevitabilmente un po' scombussolata ma mi sovviene spesso e anche in quei casi viene fuori l'anima organizzatrice che e' in me perché sto li a pensare come sistemare le cose per lasciare i bambini in mani sicure.....va bhe lasciamo perdere che mi e' veniputa l'angoscia e appena rientrati dalle vacanze non e' proprio il caso!

    RispondiElimina
  3. Bel post. Ed è da loro che, in tempi difficili come questi, dovremmo tutti imparare. Vedere ogni giorno un'opportunità nuova, la possibilità di mettere a posto un piccolo tassello che alla fine risolverà la situazione, ognuno nel suo piccolo. I bambini ci danno speranza.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...