Mia moglie dice che sono troppo ansioso, che verso Bea e Filippo mi preoccupo troppo. A me non pare. È vero, mi preoccupo un po’ più di lei rispetto a certi temi, ma chiamarla ansia mi sembra esagerato. E poi, non sono una persona ansiosa. Anzi, col tempo ho perso anche quella “micro-sindrome da esame” che di fronte a certi momenti, appuntamenti o scadenze importanti un tempo mi prendeva.
Però, non lo posso negare, se ci sono di mezzo i mei figli le mie attenzioni, ogni tanto, aumentano esponenzialmente. Mia moglie sostiene che ogni tanto sono esagerato e la sua insistenza su questo tema dell’ansia mi ha fatto credere che potesse esserci sotto qualcosa di vero: è proprio vero che la mia calma (a volte apparente ma non alziamo troppo la voce), si smarrisce quando entrano in campo Bea e Filippo? Com’è possibile? In quali occasioni? Eccomi allora tutto concentrato su me stesso per capire che cosa giustifichi questa opinione, e quali e quante siano le mie presunte eccessive preoccupazioni che spingono mia moglie a darmi dell’ansioso (proprio lei che riesce a farsi venire “ la sindrome d’esame” anche quando deve andare dalla parrucchiera).

Il cibo. Retaggio giovanile? Non so, ma nelle mie orecchie risuonano ancora le parole delle mie nonne che nonostante avessi divorato due volte la loro mitica pasta e avessi fatto anche il bis del secondo avevano il coraggio di dirmi: “Ma perché mangi così poco? Non stai bene?”. L’appetito è sinonimo salute, inappetenza (anche solo presunta) significa indisposizione. Nel mio inconscio probabilmente questo dato è talmente radicato che, secondo me, Bea e Filippo non mangiano mai abbastanza. Li vedo immancabilmente inappetenti. Quindi da una parte sono alla continua ricerca di combinazioni culinarie che li spingano a mangiare di più, dall’altra quando mangiano poco (e questo – secondo me- accade spesso) mando segnali d’allarme a mia moglie che immancabilmente mi risponde: “Ma non ti preoccupare, quando avranno fame mangeranno”. E se la fame non torna? O torna tardi? O torna quando non ho che cosa la possa placare?


Queste sono le mie tre preoccupazioni di base! Quelle basiche, probabile reale retaggio della mia esperienza infantile. E le mie attenzioni, particolarmente evidenti, probabilmente (e forse in certi casi anche giustamente) spingono mia moglie a bollarmi come un ansioso. Vabbè finchè si tratta di presunta ansia non mi preoccupo... se cominciasse a diventare una forma di ossessione compulsiva vi chiederei immediatamente: "Fermatemiiii"!!!