Bea e Filippo

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mercoledì 25 luglio 2012

A colpi di Spread!

Non riesco a vivere e a considerare la mia famiglia e la mia vita come protetta in una bolla di sapone. Non riesco a tapparmi lo orecchie o tenere gli occhi chiusi come se attorno tutto fosse perfetto. Mi tormenta sto cavolo di Spread e ciò che si porta dietro come fenomeno che tocca la vita di tantissima gente. Ogni giorno sento di amici la cui azienda è in difficoltà, di persone (amici di amici) che sono a rischio lavoro. Di gente che il lavoro lo ha perso! E non riesce a ritrovarne uno.
Ogni giorno non riesco a non buttare un occhio sui commenti della situazione, sulle conseguenze, su questo e su quello. Se sono in giro in macchina rimango impressionato dai cartelli “cessata attività” o dalle aziende chiuse e malinconicamente circondate da erbacce. Quanto lavoro, vitalità, creatività, intelligenza, manualità, professionalità, semlicemente interrotte: senza mercato.
Vendesi, affittasi: da tutte le parti campeggiano cartelli di questo tipo e rimangono lì, immobili ad ingiallire perché da qualche anno nulla si muove. Tutto bloccato.
Lo Spread è come se avesse fermato tutto. E’ un paradosso lo so, ma qualcuno la colpa se  la deve pur prendere! A chi la vogliamo dare? A chi evade? A chi corrompe o è corrotto? A chi ci ha governato con tanta lungimiranza (tanto la colpa ricade sui votanti)? No, diamola allo Spread!
Questo è lo scenario, poco rassicurante, nel quale sono immerso e non riesco del tutto a cancellare da me malinconie, timori, preoccupazioni, nonostante stia attraversando una bella fase della mia vita. L’innocente in-consapevolezza dei mie bambini sa rinviare o celare momentaneamente certe brutte sensazioni… ma lo spread mica scappa. E continua a salire.
Mi chiedo che fine faremo. A che cosa realmente stiamo andando incontro? Chi ci “attacca”? E perché? Che vuol dire che ci sono mega fondi (da cifre impronunciabili) che guadagnano in maniera spropositata se alcuni stati sprofondano nella merda, portando a fondo - e in fondo - milioni di persone? Ma è possibile che per il denaro (spesso talmente tanto da non poter neppure essere speso) si possa gioire delle sofferenze, delle fatiche, delle miserie di milioni di famiglie?
Guardo i miei figli: sono piccoli. Sorridono, crescono, cominciano a camminare in questa vita e mi auguro che possano risvegliarsi in un futuro senza essere costretti a sentire ogni giorno la parola Spread! Che le crisi che vivranno siano quelle fisiologiche delle loro tappe di crescita e non quelle di una nazione che pian piano si spegne sommersa dai debiti!
Non so cheffare e non so che succederà… osservo intimorito, tenendo sempre viva la speranza che qualcosa si muova (mizzega dovrà pur succedere qualcosa di positivo!), che si inverta la tendenza del “tutto fermo e tutto bloccato”. Fatico a tenerla viva, ma non voglio spegnere  questa cavolo di speranza!
Piuttosto spengo sto Spread! ... ma come si fa?
Mi aiutate?
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