Bea e Filippo

Bea e Filippo

giovedì 12 aprile 2012

“Un punto di vista strambo”

Sono un super fans delle canzoni per Bambini! In particolare ho una predilezione per quelle dello Zecchino D’oro, ormai le conosco quasi a memoria e mi piace un sacco sentire  Beatrice e Filippo che  cominciano a canticchiarle o a chiedere di riascoltare quelle che preferiscono. Questa è la colonna sonora di tutti i nostri spostamenti in macchina, e – lo ammetto – a volte è la colonna sonora anche di quando viaggio da solo.
Ogni tanto con mia moglie tento di far ascoltare anche della musica “da grandi” -  come la chiamano i nostri figli -  ma non c’è nulla da fare: “vogliamo quelle dei bambini! Mettete subito, per favore,  quella dei pipistrelli?”.  Questa è la più amata e gettonata e la loro predilezione non nasce solo dal ritmo accattivante, ma dal suo significato. Infatti, una volta Bea, la più curiosa, ha chiesto alla mamma, dopo averla riascoltata per l’ennesima volta, di raccontagliela. Voleva capire meglio che cosa dicesse, quale storia avesse da raccontare. In effetti questa è una canzone molto simpatica perché associa alla strana posizione che i pipistrelli assumono quando dormono – a testa in giù – la possibilità che le persone possano avere punti di vista diversi. Di più, che “il tuo dritto punto di vista”, alla fine è “un punto di vista strambo” e questo perché al mondo “non ci sei solo tu”.  Mia moglie allora, con la maestria che possiede in questi casi, è riuscita a trasmettere il senso della canzone  facendo capire a Bea (Filippo in verità era più preoccupato ad ascoltarne un'altra… è più piccolo e meno filosofo) che le persone possono avere opinioni diverse proprio perché le persone non sono tutte uguali e che non si deve pensare di aver sempre ragione! Concetto non semplice, (infatti io, per non indurre da subito pensieri dal sapore anche solo velatamente anarchico in una bambina di quattro anni,  ho subito puntualizzato che comunque il papà difficilmente ha un punto di vista sbagliato….) ma Bea si è innamorata della canzone.
Il “racconto delle canzoni” poi è diventato un rito e, insieme, abbiamo imparato a scoprire tante piccole storie molto simpatiche: quella del Gatto Puzzolone e di quello Mascherato,  quella della Mosca, della Forchetta Giulietta, di Tito e Tato e del Topo con gli occhiali (fantastica). Ma a volte si è costretti ad andare oltre le storie ed è un po’ più complicato spiegare “dove nascono i sogni”  o che può essere una bella cosa  “provare a sorridere a chi non ti piace”. Il mio forte è stato esaltare quella del “silenzio” e quindi organizzare la “gara del silenzio” ubbidendo alla canzone: quante cose abbiamo scoperto… anche se sono stato in difficoltà quando Bea mi ha chiesto “Perché col silenzio si trova la felicità?”… “Bea, mica tutte le canzoni sono perfette e non tutto si riesce a capire subito!”.
Alla fine io e mia moglie stiamo  scoprendo  e apprezzando  un piccolo mondo, molto semplice ma che sa trasmettere più di quanto spesso noi stessi immaginiamo. E quando c’è la musica di mezzo è molto più divertente.


1 commento:

  1. Condividiamo con voi quanto da te descritto in questo bel post, compresa la passione per i pipistrelli!! è un piacere avervi conosciuto, complimenti per il blog, ciao a presto

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