Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 9 maggio 2012

"Figura di merda?"

Oggi sono di riunione all’asilo: verdi 2 a rapporto. Due papà, un nonno (ha preso un sacco di appunti… sarà stato minacciato?) e tutte mamme! E la maestra (non ancora mamma). Clima sereno per le valutazioni globali della seconda parte dell’anno e l’elenco degli appuntamenti di fine anno: festa della mamma, festa dell’asilo, mini gita dei bimbi, festa dei diplomi, pizzata di saluto dei grandi ecc. quanta carne al fuoco! Ma perché questi asili del XXI secolo non si fanno una pagina web con agende aggiornate?
Terminata la riunione non posso saltare il consueto appuntamento dal mio macellaio preferito. Mi serve poco:  latte, pane e un paio di bistecchine (sono a cena da solo con la mia principessina Bea!) e me la sbrigo in fretta. Un saluto ai miei amici del negozio di articoli per bambini e corro verso la  macchina. Bea mi aspetta e questa sera voglio cenare in balcone!
Sto per salire macchina quando mi risulta impossibile fare a ameno di ascoltare queste parole: “Smettila che cosa faiii! Non devi fare la maleducata, hai capito? Basta farmi fare queste figure di merda!”. Una mamma – per la cronaca una di quelle che attira l’attenzione, diciamo che si lascia guardare… anche l’occhio vuole la sua parte (so che non c'entra nulla ma nella mia meschina socio-psico-logica mentalità maschile mi  piace associare bellezza a bontà, e quando questo binomio si elide ci rimango male)  – ha appena sgridato, in modo energico e senza mezzi termini,  la propria figlia (5/6 anni max).
Non ho potuto non osservare brevemente la scena. Salgo in auto e torno a casa.
Ripenso all’accaduto. Non mi interessa minimamente entrare nel merito delle ragioni della reprimenda, ma quelle parole mi hanno colpito un sacco. Da una parte perché sono parole che magari pure io ho pronunciato, ma soprattutto perché se penso ai miei figli e a come agiscono mi sorge una domanda: “Se fanno i  maleducati in pubblico con altre persone, fanno  fare “una figura di merda” a me?”.  
Ma è così automatico che si rifletta come giudizio sommario verso il genitore un comportamento sconveniente dei nostri figli? Temo sia proprio così. (Mi sa che è difficile trovare qualche buonanima che pensi che se un bimbo si comporta da peste, magari è un po' merito suo!)
A questa legge, o regola non scritta, non si può sfuggire: se i miei figli sono maleducati, si comportano male, fanno pasticci e tutto questo lo fanno in pubblico – me presente -  sono certo che il primo pensiero che sorgerebbe negli adulti intorno a me  suonerebbe più o meno così “ma che cavolo di genitori hanno, non gliele insegnano le buone maniere?”… Se poi lo sguardo attento fosse quello del “clan delle nonne irreprensibili del parco col nipote sempre a posto, non sudato e pulito” (come è già successo), questo sguardo, in genere poco compassionevole, esprimerebbe questo concetto: “Guarda quei monelli! I genitori di oggi che fanno!?! Una volta i bambini venivano tirati su in maniera molto diversa! Rigavano dritto!”. E’ inutile, non c’è scappatoia alla figura di merda. Devo essere pronto a beccarmela!
Di una cosa sono, però,  certo: quando i miei figli hanno combinato qualcosa in pubblico non mi è mai venuto in mente di sgridarli usando le parole citate prima. Li riprendo e li richiamo: spiego a loro che non si devono comportare in quel modo.  So essere anche abbastanza duro ed incisivo. Ma dico in modo chiaro che comportarsi male non è bene per loro, soprattutto se  trattano male o fanno i prepotenti con  altri bambini! La figuraccia la fanno loro perché in questo modo si rendono antipatici e allontanano gli amici.
Dell’eventuale – e inevitabile -  figura di merda associata al mio ruolo me ne frego altamente. I bambini devono comportarsi in un certo modo non per difendere il mio onore, ma perché è un bene per loro! Ed è questo che devono capire e che io devo cercare di spiegare.
Preferisco concentrarmi eventualmente su altre figure di merda, quelle legate alla mia distrazione, alla mia poca sensibilità, al mia smemoratezza… quante ne potrei evitare!

E quando mi beccano con le dita (di Bea) nel naso, che figura è?


6 commenti:

  1. Sai, idealmente sono perfettamente d'accordo con te, hai detto cose sacrosante. Però io quella madre la capisco, io sono stata lei per tanto tempo. Perchè quando tuo figlio ha costantemente comportamenti incomprensibili e socialmente non corretti è PER FORZA colpa tua. E anche se tu sai di fare ogni cosa umanamente possibile e che i problemi di tuo figlio sono un tantino diversi dall'essere semplicemente viziato o mal-educato, essere sempre guardata con riprovazione alla fine sfianca, le "brutte figure" fanno male perchè ti fanno stare fuori dal gruppo, perchè vorresti essere per una volta come quelle mamme che si siedono sulle panchine a chiacchierare mentre i bambini giocano "normalemente". Anche gli animi più buoni, anche i genitori che mai avrebbero pensato di provare tanto rancore verso un figlio. Ora posso dire tutto questo con il necessario distacco, il mio percorso faticoso ha portato tanta pace dentro di me ma le ferite sono ancora là. Per questo non dirò mai più "io no", perchè ho pensato e detto cose incredibili e poi ho ristrutturato me stessa e accettato quello che non potevo cambiare. Mi è capitato di assistere a scene come quella che descrivi e mi è venuto da sorridere a quel genitore, io avrei voluto che qualcuno lo facesse con me per togliermi un pò del peso infinito che le parole dette in un momento di rabbia ti creano dentro. Poi magari si trattava davvero di un genitore irascibile verso un piccolo capriccio, ma pazienza! Spero mi scuserai, so di essere stata un pò cruda ma talvolta mi assurgo a paladina dei genitori incompresi, non riesco a controllarmi :)))

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    1. Ma che cruda! Schietta e molto realista.. e vera come sono vere le esperienze che portiamo alla luce. I percorsi, i bimbi, le situazioni, le razioni, i mondi interiori nostri e dei nostri figli: sono tanti e diversi cone dinamiche non sempre assimilabili... ho provato a riflettere non tanto su quella madre (che è un po' tutti noi, ed pure io non mi tiro indietro) ma su quelle parole. Sono istintive, certo, ma a lungo andare spostano il problema, perchè comunque dietro le parole c'è un pensiero o una convinzione. Ti assicuro che non sono il tipo che giudica, mi preme prendere spunto da quello che capita a me o che vedo attorno per tentare di indicarmi vie da seguire per il bene mio e dei miei figli. Ma sono figlio dell'esperienza e non delle teorie fini a se stesse e il rispetto per quanto vissuto, provato e in certi casi anche sofferto dagli altri, per me è sacro. Per cui nessuna scusa, ci mancherebbe: il grazie è mio, perchè ogni tassello in più è una risorsa non un di meno!

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    2. Allora grazie dell'ospitalità! E mi hai fatto venire in mente una cosa che ho dimenticato prima: le parole sono importanti, è verissimo. Modificare il modo di veicolare un concetto cambia tantissimo in chi lo fa e in chi ascolta, io e mio figlio ne siamo la prova. Che bello parlare di queste cose, i tuoi bambini sono fortunati ad avere genitori che si pongono già così tante domande.

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    3. Le parole sono importanti ma non mi scandalizzo per qualche parolaccia che può scappare. Mi preoccupo di più dei concetti che vogliamo esprimere.
      Se già da bambini facciamo implicitamente intendere loro non che una cosa non si fa non perché sia sbagliata ma per l'importanza del giudizio degli altri siamo messi male. Come cresceranno i nostri figli?
      Sono convinto che al di là dell'educazione che si possa dare ai figli, quando sono piccoli certi comportamenti sono normali e vanno accettati come tali.

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  2. Dico solo una cosa: ho visto l'anno scorso una madre col pancione che sgridava gli altri 2 figli (età elementari) dicendo :"Sono incinta, caz..., volete smetterla di rompere i co...?!?" senza problemi.
    Scusate, ma non credo che ci sia comportamento scorretto dei figli che giustifichi un tale sproloquio con dei bambini!
    Avrà avuto gli ormoni, la stanchezza, tutte le motivazioni del mondo, non ne dubito (quando ci si mettono a volerti esasperare sono bravissimi!).
    Ma se parli loro in questo modo, insegnerai loro lo stesso tuo linguaggio. E in bocca a dei bimbi è ancora più brutto.

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