Bea e Filippo

Bea e Filippo

venerdì 25 maggio 2012

"L'importante è la vita eterna"


Era proprio così

Quando ero un idealista poco più che ventenne – a me l’Attimo Fuggente fece piangere -  nel retro della mia prima macchina (una mitica 127 bianca, che mi avevano regalato… era in fin di vita ma per un anno fece il suo dovere con dignità. A proposito i miei amici l’avevano soprannominata Sharon – era il tempo di 9 settimane e mezzo – perché dicevano che la prestavo a tutti, ma è un dettaglio) campeggiava un adesivo – mo’ lo so mi prenderete per scemo – con questa scritta: “L’importante è la vita eterna!”. Rappresentava la mia filosofia di vita: non affannarsi troppo per il presente perché comunque prima o poi…. In più – sull’auto -  era un monito per chi imprudentemente si avvicinava troppo col proprio davanti. Frena! Altrimenti… chiaro il messaggio?
Era un segno distintivo, forse un po’ irriverente, che mi rappresentava almeno nella voglia di pensare oltre. Alcuni mi prendevano in giro, ma me ne fregavo.
Sono passati più di vent’anni… miiiii, una vita (o forse più vite) fa’! Ma a quella frase sono ancora affezionato. Per la dimensione mistica che racchiude in sé. Per la  prospettiva interessante che suggerisce (a me la possibilità dell’eternità non mi disturba affatto). Ma soprattutto per l’intrigante visuale sul presente che mi sa indicare. Il presente come dimensione non assoluta: da prendere sul serio, certo. Da vivere intensamente, ci mancherebbe. Da valorizzare in tutti i sui aspetti positivi: senza dubbio.
Ma c’è sempre un dopo. Ci sarà sempre - fin che dura - … e porterà con sé sia un sacco di possibilità. Di finire quanto in quel presente è mi è rimasto indietro. Di riparare o sistemare eventuali danni che ho fatto. Di correggere percorsi iniziati col piede sbagliato. In fondo di realmente irreparabile c’è proprio poco nella vita. “L’importante è la vita eterna” mi usciva spontaneo quando vedevo troppa apprensione, troppa tensione sulle cose. Quando mi sembrava si desse eccessivo peso (nel bene e nel male) a un fatto, ad una scelta o ad un’opinione.
Confidare in questo futuro prossimo e a portata di mano, o infinito e quindi apparentemente lontano (ma già sperimentabile…se è eterno c’è già adesso. O sbaglio?... vabbè la filosofia vera un’altra volta), pian piano mi ha permesso di essere un po’ più tollerante. Un po’ più pacifico. Un po’ meno esigente. E pure un po' più ironico. 
Oddio, sono per natura un po’ scassapalle. So rompere con una certa costanza se qualcosa non mi quadra, e – porca miseria – che fatica a volte tenere la lingua a freno! 
Ma una parte della mia filosofia di vita (le altre le rivelerò più avanti) non può più prescindere ormai da quella frase. L’adesivo non è più su Sharon… è stampato nella mia testa!

2 commenti:

  1. condivido e sottoscrivo ogni singola parola..!

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  2. io sulla macchina non la posso ricordare pero' la ricordo sul desktop del tuo pc...ne parlavamo giusto qualche sera fa con Dante...L'importante è la vita eterna! concordo! ciao Vittore!
    Ester

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