Bea e Filippo

Bea e Filippo

martedì 22 maggio 2012

Papà, ho paura… pure io

Filippo corre veloce in casa e mi viene a prendere in cucina: “Papà, vieni, brutto. Ho paura…vieni!” e mi trascina con sé. Mentre guardava con Bea “Dora l’esploratrice” è comparsa una strega… bizzarra per la verità per nulla – almeno dal mio punto di vista – e apparentemente innocua… Eppure a Filippo fa paura.
Cammino con Bea tranquillamente sul marciapiede verso casa e incrociamo una ragazzina con un cagnolino minuscolo (rigorosamente al guinzaglio), tenero e simpatico. Ma per Bea non è così. Si aggrappa alla mia gamba e finché non è passato non mi molla sussurrando “Papà, ho paura”.
Due semplici episodi, due reazioni molto simili. Non si tratta degli unici casi, niente di straordinario: i bimbi hanno paura.  Filippo a quel cagnolino avrebbe fatto un sorriso, a Bea la strega di Dora fa un baffo. Ma in entrambi (casi e bambini), a parti invertite, la paura è comparsa all’improvviso come sentimento quasi paralizzante. L’effetto della paura è molto simile nei bimbi e negli adulti, ma quando la vedi nei tuoi figli, quando percepisci la loro ricerca improvvisa di protezione e vicinanza, quando ti accorgi che neppure le tue parole rassicuranti in quel frangente sanno rasserenare, ti rendi conto, che per loro fortuna in quel momenti almeno ci sei. E pare che per ora sia sufficiente. Ma la paralisi, la percezione del pericolo non scompare con la mia presenza, se ne va con la presunta minaccia dissolta. La loro difesa istintiva  è stringere una mano e cercare compagnia o affidarsi ad un abbraccio.
Ma di fronte a ciò che fare? Perché le loro paure hanno cause così diverse? Eppure stanno crescendo in ambienti uguali? Bisogna minimizzare in attesa che crescendo comprendano che le minacce sono altre? È consigliabile invece spiegare, aiutarli da subito a capire? Mi frullano molti dubbi in merito.
Poi ripenso a me e mia moglie… io non riesco a vedere – non reggo più di 10 secondi – i film horror. È più forte di me. Anni fa con degli amici andai a cinema a vedere Poltergeist 3 (mi dissero che era un film avventuroso)… all’uscita volevo farmi rimborsare il biglietto perché tenni conficcata la testa nel maglione praticamente per tutta la durata della proiezione. E a nulla serve ribadirmi che è tutto finto. .. Da quella volta niente cinema  a scatola chiusa!
Mia moglie, invece,  se scorge uno scarafaggio va fuori di testa… scappa, urla, trema. Manco  avesse di fronte un serpente a sonagli, un dinosauro, una pantera nera… e si arrabbia perché non riesco a trattenermi: mi viene sempre da ridere!
Sembra paradossale ma pare che le nostre paure si siano trasmesse quasi in maniera simmetrica (anche se con le proporzioni del caso) ai nostri figli: vuol forse dire che le paure di Bea e Filippo sono irreversibili? Oppure come misteriosamente assimilate, naturalmente scompariranno?
Tentare di esorcizzarle? Quali rimedi? Devo iniziare a pensarci!

Paura. Le vere paure, purtroppo, possono avere altre origini, ben più devastanti e difficilmente evitabili. In questi giorni molte immagini mi hanno messo davanti agli occhi ciò che mi auguro di non dovere mai incontrare da vicino. Preferisco ritrovarmi, con un pizzico di ironia, a riflettere sulle mie (e su quelle che compaiono nei miei bimbi) paure: quelle che posso in qualche modo affrontare...

1 commento:

  1. Credo che non si possa fare molto per combattere le loro paure. Forse essere il più sinceri possibile, spiegare le cose, abbracciarli dicendogli che noi ci saremo, argli gli strumenti per affronatrle e sperare che un pò di sano culo accompagni le loro vite!
    Raffaella

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