Bea e Filippo

Bea e Filippo

lunedì 17 novembre 2014

La buona scuola

Non so che qualcuno di voi abbia partecipato alla consultazione On Line sui punti che il Governo ha indicato per la riforma della scuola, o abbia anche solo letto la proposta negli otto punti indicati.
A me ha spinto la curiosità. ma anche l'interesse: ho una bimba in seconda elementare e un bimbo che dal settembre prossimo inizierà la prima.

Ho cercato di capirci un po'. Di vedere quali sono le prospettive, se mai si realizzeranno, rispetto a questo cardine della nostra società.

Poi dalle mie parti c'è stata pure l'occasione di un incontro pubblico sul tema. Con tempismo eccezionale (a 4 giorni dalla scadenza delle consultazioni), ma tant'è che almeno l'opportunità di capirci un po' di più c'è stata. Incontro pubblico dicevo con interventi di esperti del settore.

Non dettaglio quanto emerso perché la platea che vedeva la presenza di pochissimi genitori e di molti insegnanti ha generato un dibattito sostanzialmente unidirezionale: il rapporto riforma e corpo docente.
Me ne sono venuto via un poco deluso sommerso da questioni a mio avviso molto "settoriali", incentrate spesso sul tema degli insegnanti. Dei precari, del loro ruolo, della loro valorizzazione e valutazione ecc. 
Nulla di banale sul tavolo, anzi, ma alla fine se devo dire di aver capito quale sarà la buona scuola del futuro, ammetto  di non poterlo affermare con certezza.

Sono convinto che la scuola sia il paradigma di una società, la base su cui edificare il futuro di un paese. Per questo motivo credo che le scelte da fare debbano essere radicali e senza compromessi.
Mi spiego.

a. Non si deve partire dal concetto di Buona Scuola, ma dal più ambizioso: la Scuola Migliore! Perchè puntare da subito al ribasso: un po' di coraggio. L'obiettivo deve sempre essere quello di costruire la scuola migliore. Quella che tutti vorrebbero. Quella per cui vale la pena vantarsi.

b. La scuola deve diventare un'opzione prioritaria. Senza compromessi. Lo Stato italiano deve assolutamente tornare ad investire nella scuola: da quella dell'infanzia, alle primaria e secondaria, fine all'università.
Deve investire in fretta e tanto (pur sapendo che i risultati si vedranno fra anni...). Lo deve fare con coraggio e senza ripensamenti. Lo deve fare partendo dagli edifici, dalle attrezzature. Da spazi riqualificati e ripensati guardando al futuro.
Lo deve fare dando dignità agli insegnanti attraverso una retribuzione decente (che ne qualifichi il ruolo), attraverso una formazione d'eccellenza, perché nella scuola deve trovare spazio l'eccellenza e la qualità. E questo va fatto perché al centro tornino gli studenti che meritano il meglio!
Lo deve fare rivedendo il percorso formativo, didattico, culturale dall'inizio alla fine. Senza programmi ripetitivi e ridondanti.Con un'offerta formativa solida e moderna. capace di valorizzare le qualità, ma in grado di non perdere nessuno per strada.
Deve tornare ad attrarre soprattutto gli studenti: a ricreare il desiderio del sapere e del saper fare. De conoscere come opportunità di libertà.

c. Ma per far questo la Scuola stessa deve finirla di parlare di se stessa e a se stessa! E il Governo deve assumersi la responsabilità di elevarne il rango: non è il brutto anatroccolo (nella considerazione e nelle priorità di investimento)!

Ho letto la proposta del Governo, ho letto anche alcune discussioni aperte sul Forum ne sito dedicato.
Non so se la strada che si vuole intraprendere sia quella giusta: temo sia uno specchietto delle allodole, perché alla fine non c'è menzione di investimenti veri... e non esistono mai vere riforme a costo zero.
Staremo a vedere!

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