Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 4 settembre 2013

La Tela

Bea e il ragno
Fra tre giorni la famiglia si ricompatta. Tutti alla base. Pronti al vero inizio dell’anno: il mese di settembre. Tutto riparte: asilo, scuola (Bea andrà in prima), corsi vari, appuntamenti di ogni tipo…
Si ricomincia a tessere la tela dell’anno “sociale”. L’anarchia estiva è alle spalle.
Domenica mentre si faceva un pic nic da un pino è sceso tutto d’un tratto un ragno. Un gran bel ragno: grande e proprio carino (vabbè a me piaceva... mia moglie è fuggita sprezzante). I miei bambini se lo sono rimirato. E quasi conteso. 
E’ sceso appeso alla sua invisibile tela (ad un filo sottilissimo per la precisione) per poi tornare a nascondersi tra gli aghi del pino che lo ospitava.

Quel filo invisibile srotolato e riavvolto. Quasi impercettibile ma solido. Sicuro e fragile. Bello e e un po' misterioso.
Sarà quel filo che ci toccherà ritessere da lunedì.
Avere due bimbi piccoli (ma in crescita inesorabile) e contestualmente lavorare in due significa, tra le tantissime cose che per ovvi motivi trascurerò in questo frangente, vivere di intrecci sottili: solidi e fragili, allo stesso tempo. Significa essere pronti a srotolare e riavvolgere (se necessario) i fili che comporranno la tela del loro tempo … e del nostro.
Significa essere pronti ad accettare anche la fragilità di certi programmi… che mai andranno caricati di eccessive aspettative.
Ogni settembre, al rientro delle ferie, non mi assale la tanto conclamata ansia da post vacanza…. Ma mi rapisce quella da tela da ricostruire.
Il calendario, che si ripopola di orari e appuntamenti, diventa il tamagotchi con cui quotidianamente si deve competere. Tutto poi si assesta, ma le prime partite sono sempre faticose.
Un po’ per la disabitudine, un po’ per le novità che sempre si presentano con il loro grado di imprevedibilità, gli incastri iniziali sono spesso un’incognita.
Con lo sguardo di Bea riosservo quella tela: sorpreso e impaurito, ma allo stesso tempo affascinato da come un ragno riesca a scendere e salire, rapido e sicuro. Per nulla impressionato dai nostri occhi. E per nulla condizionato dalla novità: gli occhi di mia figlia.
La tela che si tesserà anche in questo anno conterrà un sacco di cose… e in fondo ho voglia di scoprirle.

Riosservo quel filo sapendo che mi toccherà forse srotolare e riavvolgerlo in continuazione, ma come quel ragno basta non farsi impressionare.

4 commenti:

  1. Bella questa similitudine della vita "ad incastri" della famiglia con la tela del ragno.
    Forse la curiosità per quello che verrà è l'unico antidotio all'ansia da "rientro".

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  2. Quanto ti capisco. Il primo post in assoluto del mio blog è stato proprio "La mia vita da Tetris"
    http://babbonline.blogspot.it/2012/02/la-mia-vita-da-tetris.html

    E' da lì che sono partito e ogni volta occorre tornarci...

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