Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 13 novembre 2013

Parigi e ... distacco

L'ultimo è stato 2 anni fa... (o 3?)... non ricordo con precisione. A Berlino, ponte di S. Ambrogio. Bello.
Venerdì invece si va a Parigi. Soli. Io e la mia dolce metà. Un viaggio in cantiere da un sacco di tempo. Messo in agenda come desiderio di prenderci uno spazio nostro. E si partirà.
I bambini al "sicuro": Filippo in Valtellina: "Papà, mi raccomando non venirmi a prendere prima di domenica, voglio stare qui almeno una settimana".  Chi "lo ammazza quello"? Lui sta pacifico in Valle: gioca con cugino e amichetti, si fa coccolare dalla nonna, dorme quanto gli pare... si riossigena. 
Bea invece, sotto la supervisione della nonna Renata, sarà ospite da due amiche: "Mamma, ma quando andate a Parigi, così che io vado da Sara e Chiara due giorni?". Spavalda pure lei, di fatto s'è praticamente organizzata da sola.

Noi partiremo tranquilli. Lo eravamo anche 2 inverni fa (mi sono ricordato: Berlino 2011), ma adesso un po' di più. Sono i bambini stessi che ci rendono sereni. Ce lo dicono e lo leggiamo nei loro volti.
Questi distacchi, seppur brevi, sinceramente mi pesano sempre meno. Nel senso che non mi causano più ansie o preoccupazioni. Nella loro crescita si sta facendo spazio non solo una certa capacità  di rimanere sereni lontani da noi (con i nonni o da  amici), ma anche quel pizzico di autonomia che rende il distacco un'esperienza... e non una penitenza.
Altre volte ho accennato a questo tema, nel contesto della nostra famiglia. Rimane sempre vivo il mio desiderio che in loro cresca una certa autonomia. La speranza che possano sentirsi a loro agio anche con altre persone. Questo per loro, anzitutto. 
Non so se si tratti di una questione di carattere personale, di attitudine. O abbia contribuito una certa abitudine a stare fuori di casa che fin da piccoli abbiamo cercato di condividere con loro.
Sta di fatto che Bea e Filippo non vivono come un dramma lo stare un poco lontani da mamma e papà. Mamma e papà riescono quindi a "sopportare" queste parentesi senza ansie o drammi. Possono godersi momenti tutti loro proprio perché Bea e Filippo sono così. a
Tutto questo non pregiudica l'unità familiare, né la rende meno solida. Né allarga le dinamiche inserendo progressivamente situazioni di lontananza che saranno poi il destino che la vita riserverà. Senza enfasi. Ma con i riconosciuti benefici. Posso chiamarla fortuna?

Parigi, arriviamo!

8 commenti:

  1. ti dico che non solo non pregiudica l'unità familiare ma anzi la rafforza, perchè vi aiuta a ritrovarvi come coppia, e la coppia è il centro della famiglia. fa bene ritagliarsi ogni tanto (sempre meno di quanto si vorrebbe) un po' di tempo da passare insieme da soli, una serata, un weekend speciali. bravi!

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  2. Bravissimi! Ogni tanto una parentesi a due è fondamentale per ripartire con più energia...

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  3. buona gita allora...io per imprevisti vari non so se riuscirò ad organizzare un bel viaggetto....ma se lo farò sarà con i twins a me piace portarli in viaggio e la parentesi personale io e mio marito ce la prendiamo in palestra.... e siamo contenti così, i miei figli adorano viaggiare e li accontentiamo quando possiamo

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    1. Bea è già stata a Londra con la mamma... ma certamente a breve cominceremo a fare qualche viaggetto anche con loro!

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  4. ah...rimango impaziente di leggere resoconto per dritte sui viaggi futuri....magari senza figli non avrete rimpianti per non visitare eurodisney ... BON VOJAGE

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