Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 4 giugno 2014

La scuola di Bea, dalla A alla Z

Pizzata di classe e spettacolo di fine anno. Poi il sipario si chiude. Ci sarà la consegna delle pagelle, ma è un dettaglio. Beatrice ormai è in seconda elementare.
Il primo anno di scuola è quindi alle spalle. Volato via con rapidità, ma allo stesso tempo arricchito i ogni passaggio di un sacco di stimoli: per Beatrice e per noi genitori.
Ricordo il primo giorno di scuola di Bea  come un inizio quasi familiare. Le premesse sono state ampiamente rispettate. E alla fine mi restano un sacco di impressioni. 
Ci voglio giocare con le lettere dell'alfabeto... per stare in tema.

A, come attese. Quelle che istintivamente si sono generate all'inizio: rispetto alla classe, i compagni, le maestre, i programmi, i risultati. Come se la caverà? Le attese nascondevano anche una certa dose di dubbi. Fugati in un percorso sereno.
B, come bulli. Non pervenuti. Olè.
C, come compiti.  La vera novità dei fine settimana. Ingombranti il giusto. Utili, a mio modo di vedere, ma mai amati... da Bea. E' normale, credo.
D, come diario. "Mi raccomando controllatelo  ogni giorno" ... consigliava vivamente la dirigente. Quasi una minaccia. Ce l'abbiamo, sostanzialmente, fatta. 
E, come energia. Quella che a Bea è venuta a mancare in questo ultimo mese. Povera non ne poteva proprio più... fisicamente intendo. La scuola è il loro primo "lavoro"... e la fatica si è fatta sentire. 
F, come frutta. Quella consegnata dal martedì al giovedì come merenda mattutina. Interessante.
G, come giudizi. Che siano faccine, piccoli richiami scritti, voti numerici: sono di fatto un primo vero incontro con qualcosa che ti misura. Bea ne ha scoperto pian piano la valenza. Per ora non ne patisce la dipendenza... speriamo.
H, come Help. L'aiuto chiesto e dato a dosi giuste: obiettivo autonomia. traguardo non del tutto raggiunto, ma ci si arriverà. credo presto.
I, come interrogazioni. O verifiche che dir si voglia. Serenamente affrontate. ma per nulla sottovalutate... si è iniziato presto!
L, come letture. Che Bello è stato vedere Beatrice per la prima volta assorta nella lettura autonoma del suo primo libretto. Una conquista impagabile.
M, come maestre. Brave! davvero. Complimenti per come avete fatto il vostro lavoro. Con voi Bea è fortunata!
N, come nomi. Quelli dei suoi compagni e compagne. Nomi che nel tempo sono diventati volti anche per noi genitori. Nomi che sono stati momenti, condivisioni, sorrisi, esperienze. Nuove amicizie. E pure qui si tratta di prime pagine...
O, come ordine. Qui è dura. Se la genetica ha un suo perchè Bea dovrà lottare molto in questa direzione. I primi segnali ci sono già... diciamo che la precisione non è un suo evidente skill. 
P, come piacere. Bea non si è mai lamentata nell'andare a scuola. Sono certo che in molti frangenti per lei sia stato quasi un piacere. Un bene e un merito... di compagni e maestre!
Q, come quaderni. Da controllare, firmare, mantenere in ordine. La storia del primo anno è tutta lì!
R, come rischio. Di far troppa fatica, di non inserirsi. Di non familiarizzare, di non riuscire. Di non capire o di non legare. Tutto scongiurato!
S, come sapere. Il risultato di un anno è anche questo. Bea ne sa di più. Scrivere, leggere, far di conto... esprimersi, raccontare con una consapevolezza diversa. Musica, italiano, religione, matematica, scienze, arte, storia, inglese, educazione motoria ecc. che chiedere di più? ops dimenticavo: topografia...
T, come temperino. Lo elevo a simbolo dei miei incubi: lui, con la gomma, le matite, il righello e la colla. Bea ma quanti ne hai persi quest'anno? Ma il temperino è di più: fedele compagno di viaggio di un papà e una mamma che quasi ogni sera "appuntivano" con solerzia le supermina della figlia!
U, come universo. Quello scolastico: dalle riunioni ai colloqui. Dai compiti agli avvisi. tante cose nuove. Un modo appena riapparso e capace di allargarsi ad universo speciale. E siamo solo all'inizio!
V, come vacanze. Quelle tanto attese dell'estate. Ma anche quelle natalizie, pasquali. momenti per tirare il fiato. Per riempire il tempo con altro. La scuola è molto. Non tutto.
Z, come zero. Il punto di partenza (... metaforico). Svanito fin dai primi momenti! Il bello della scuola è che annulla ogni zero... bello no?

E' andata!
Al prossimo anno!

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