Bea e Filippo

Bea e Filippo

venerdì 23 marzo 2012

Storia di un regalo sorprendente

Nell'augurare a tutti un buon we vi condivido un fatto davvero simpatico...
Qualche anno fa  ad una coppia di nostri amici decidemmo (non come famiglia ma come insana compagnia) di fare il classico regalo “sòla”, nel pacchetto natalizio fu magistralmente infiocchettato uno splendido esemplare maschio (almeno questo aveva garantito  il fornitore) di cavia (tipo criceto). La loro reazione ci colpì: il marito rimase immobile quasi impietrito, la moglie invece ne fu entusiasta. Ci ringraziò dicendo che da tempo aveva intenzione di acquistarne una uguale e il regalo era arrivato proprio a fagiolo. In realtà noi ci immedesimammo nel marito consapevoli di aver generato un bel problema. Ma quello fu solo l’inizio.
Qualche tempo dopo successe qualcosa di inatteso che voglio condividere con voi attraverso la superba descrizione che il marito ci fece il giorno successivo al fattaccio. A voi la lettura.
“Amici,
Debbo darvi una notizia sconvolgente, che riguarda (ahimè!) quel topastro di Ildefonso. Ebbene, Ildefonso non è più tra noi. Ma procediamo con ordine, senza accelerare gli episodi concatenati che hanno determinato l’amaro epilogo. Ieri, verso le 20.30, uscito dalla doccia mi accingo a entrare in accappatoio nella zona ingresso-soggiorno-studio-stanza degli ospiti-cucina (che il bilocale è tutto lì) della mia dimora. Cristina era dietro i fornelli, come è giusto che sia una donna, e io invece cazzeggiavo (come è giusto che faccia un uomo), ammirando il mio corpo scultoreo nei riflessi opachi della porta-finestra. Ma il mio sguardo, nel mentre, viene rapito da un movimento strano e convulsivo della bestiola, tanto cara a me, a Cristina e ai laboratori farmaceutici di tutto il mondo. Mi giro e mi avvicino lentamente alla gabbia, concentrandomi sull’animale. Ebbene - incredibile dictu ! - noto che Ildefonso giace seduto su se stesso, arricciato e disarticolato in modo anomalo, tentando con grandi e penosi sforzi di avvicinare la testolina ai propri genitali! Oh, quale strazio! Mi avvicino sempre più alla gabbia e noto, con raccapriccio, che Ildefonso ha tre zampe posteriori!!! A quel punto chiamo mia moglie che, impressionata dalle mie parole, si rifiuta di vedere e resta immobile gemendo. La situazione è fuori controllo. Penso frettolosamente che la bestia forse è frutto di un crudele gioco della natura a cui non avevo mai fatto caso e che, in quanto tale, va abbattuta. Al pensiero della sua morte, un po’ mi placo e mi rassereno. Intanto, poco dopo, torno ad osservare la fiera e, ancor più incredibile, le zampe posteriori diventano quattro!!! A quel punto, non sapendo cos’altro pensare e siccome faceva freddo, decido di andare in camera e di vestirmi. Ma mia moglie  mi blocca e mi richiama alle mie responsabilità di pater familias. Allora mi accosto alla gabbia, deciso questa volta ad afferrare il porcellino e a sopprimerlo una volta per sempre, confidando nell’aiuto di quel Dio cattolico che aiuta i suoi figli prediletti e manda giustamente a quel paese tutti gli altri. Ebbene, scrutando tra la paglia e il fieno, mi si svela una scena inattesa e incredibile!!! Accanto alla stupida cavia, ce n’era un’altra simile, in miniatura, tipo pupazzetto Trudy di 10 cm!!! Ildefonso, in realtà, è una femmina!!! Ed era pure incinta!!! Ma li mortà.... Insomma, Ildefonso è morto, Ildefonsa è viva. Il piccolo sta bene e domani li portiamo tutti e due dal veterinario.  Volevo ringraziarvi di cuore per il fantastico regalo, davvero. Soprattutto alla cara amica che ha provveduto all’acquisto, che ebbe a dirmi: “No, tranquillo, è maschio”. Mi avete rovinato la vita. E ridotto lo spazio del bilocale. Calcolando 1 metro quadro per i maledetti uccellini, 2 metri quadri per Ildefonsa e family, 48 metri quadri per mia moglie (e i suoi vestiti-gioielli-scarpe), ora vivo in 4 metri quadri. In pratica, la media di una cella a San Vittore. La prossima volta,  portatemi delle arance, per favore.”
Ildefonsa


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