Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 18 aprile 2012

Asimmetria e armonia, lasciamo fare ai bambini

Ho finalmente riordinato pensieri  informi che mi frullavano nella testa su alcune situazioni che vivo... vediamo che ne esce.

Asimmetria. Potrei definirla così la condizione che si genera tra il modo di essere e lo stato d’animo che vivo in certe circostanze e quello che invece vivono i mie figli. Non si tratta di una semplice differenza anagrafica è proprio un asimmetrico dispormi di fronte a quel momento preciso o a quella situazione. Tra me e loro a volte c’è un abisso: sorrisi e serenità contro mente svagata o pensieri inquieti, voglia di fare contro stanchezza; desiderio di essere ascoltati contro voglia di silenzio e calma. Tante mie impazienze, il mio diverso modo di percepire le cose, i mio quotidiano retro pensiero legato alle ore trascorse fuori casa con i soliti annessi e connessi del lavoro, degli amici, dei parenti, degli appuntamenti, del “vorrei ma non posso o non ho tempo”, tutto questo e ancor di più, a volte sfocia in un atteggiamento di insofferenza (asimmetria) proprio nei confronti dei bambini. Spesso faccio una cosa e ne penso un’altra, con un orecchio ascolto i figli e con la mente sono già proiettato a situazioni diverse. Gioco con loro e ho un occhio sul telefono: in attesa di messaggi? Di telefonate? Spesso di nulla né di urgente né di interessane, magari solo di qualcosa che permetta per un attimo un distacco. Questa situazione disarmonica spesso si genera per cause contingenti e indipendenti dalla volontà (stanchezza, fatica, malessere, piccole delusioni o insuccessi), a volte invece è segno di un percorso non ancora ultimato (che forse non si ultimerà mai): è l’accettazione della presenza di figli non come limite, vincolo o condizionamento, ma come libertà o compimento del presente.
Armonia. E’ invece ciò che cerco maggiormente. È la meta a cui aspiro per me, per i miei figli, insomma per la mia famiglia. Armonia come clima che sappia stemperare tutto ciò che possa in qualche modo rendere più forte l’asimmetria. È la condizione che sappia comprendere in sé ogni componente della famiglia come al suo posto, veramente a casa propria.  Non penso al mondo dei sogni o al “paese delle meraviglie”: semplicemente è il desiderio per la mia casa!
Ci sono giornate in cui prevale la prima condizione, altre in cui prevale la seconda e la vera gara è aumentare le seconde. Oppure, più semplicemente comprendere perché esistono le prime e si ripetono, e fare in modo che diventino sempre più rare.
Sto scoprendo comunque che, nonostante a volte possa sembrare il contrario, devo solo imparare a riconosce che i bambini - i mei figli - sanno costruire armonia: il loro mondo è molto più semplice, si rianima di attimo in attimo senza condizionamenti particolari. Sa ricaricarsi con un semplice sorriso, capovolgendo spesso situazioni poco serene. Dare più spazio a loro forse è l'antidoto migliore!

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...