Bea e Filippo

Bea e Filippo

sabato 9 giugno 2012

Allo stato brado


Il mio paese

Adoro quando i miei figli giocano all'aperto, si sporcano, prendono in mano insetti, si rotolano nell'erba, fanno le polpette di fango, bagnano i fiori (... e li rompono, ops),  inventano peripezie, vanno in giro a piedi nudi, si mettono a giocare con chi capita, si bagnano, si inciampano e si rialzano senza fiatare (a piedi, correndo e in bici)... oggi in tre ore è successo questo e anche di più...
 Abbiamo concesso una giornata e mezza di libertà alla mamma: è ancora malaticcia e doveva sbrigare delle cose, per cui tutti in Valtellina. A casa mia. 

Partenza strategica dopo pranzo e pisolino in macchina. Arrivati e svegliati, complice anche un caldo sole inatteso - le previsioni erano infauste - Bea a Filippo hanno preso subito in mano la situazione e si sono catapultati in giardino. Ed è partito tutto! E non si sono più fermati! Vederli così mi piace un sacco.
La scena più raccapricciante: hanno cosparso di sale un lumacone (come lo definiscono loro, è una specie di lumaca senza guscio, non bellissima da vedere), mio nipote li ha istruiti bene!
Il momento più impegnativo? Lavarli!
In questi momenti "allo stato brado" li vedo davvero spensierati e contenti. E' come se percepissero una libertà tutta loro e la sfruttassero fino in fondo. Un modo di stare in mezzo alla natura senza timori.
Quando li osservo ripenso anche alla mia infanzia: era così quasi sempre. Con gli amici della mia via con cui si giocava liberi, all'aperto, senza vincoli e con la fortuna di essere in un ambiente abbastanza sicuro. Per noi bambini era naturale ritrovarci in qualche spazio concordato (si passava da un giardino all'altro, da un cortile o da un prato..) e passare ore e ore a giocare insieme liberi, senza genitori tra i piedi - ci osservavano da lontano, però -; eravamo un po' allo stato brado. Non certo abbandonati, ma molto liberi, sereni e spensierati. I tempi sono cambiati, parlo di più di 30anni fa', e anche dalle mie parti non è più proprio così. Nelle città poi  i costumi, l'ambiente e le situazioni impongono impostazioni e scelte diverse, ed è per questo che quando ne ho l'occasione cerco di regalare ai mie bambini qualche momento di stato brado. Perchè sappiamo cavarsela un po' da soli, imparino ad apprezzare il gioco libero, non temano la natura con ciò che la abita (anche se nel caso specifico,  è piccola e limitata: la Valtellina non è il Borneo!).
Lasciatemelo dire: W la mia Valtellina!


3 commenti:

  1. anche in Val d'Aosta la natura è selvaggia.... ma almeno nn ci sono "lumaconi" viscidi che attraversano la strada!!

    W LE MONTAGNE!

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  2. W la Valtellina!! ANche i miei li cospargono di sale e poi li guardano sciogliersi, sarà una (una delle)deviazione delle nostre parti..

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  3. Io ho fatto per anni le vacanze in Valtellina, a Bormio. Ci ho lasciato veramente un pezzo di cuore e non vedo l'ora di portarci i bambini!

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