Bea e Filippo

Bea e Filippo

giovedì 18 ottobre 2012

Piccoli milionari? No, piccoli e basta!

... post ispirato da Volete dei piccoli milionari...

E' spesso più facile fare in modo che i bambini "siano innalzati" al nostro livello di adulti, piuttosto che fare lo sforzo di abbassarci al loro.
Nel primo caso tendiamo a rendere innaturali i percorsi con la bruttissima affermazione “sono degli ometti/ delle piccole donne”. Ma è più facile fare così. Alla fine noi facciamo quello che ci piace e l’adattamento è delegato dei bimbi: se poi si annoiano, non capiscono, rimangono disorientati son “cavoli loro”.Li immegriamo in cose, mondi esperienze che spesso non sanno comprendere e apprezzare. Se fosse il contrario ci dovremmo probabilmente interrogare...
Non ci rendiamo conto che al posto di aggiungere a loro qualcosa rischiamo di privarli del necessario: del gioco, dei tempi a loro misura, delle freschezza della loro età, dell'unicità del loro mondo e del loro tempo. In questo caso irrimediabilmente irrecuperabile. Non si torna indietro.
Perchè mandarli a scuola un anno prima (per fare un esempio... forse dei meno drammatici)? Un anno in meno di giochi e tranquillità perchè? Per lavorare un anno prima. Esagero: ma mi sembra accanimento terapeutico....
Nel secondo caso la scelta è diametralmente opposta: come genitore “mi abbasso al loro livello” per garantirne una crescita graduale, equilibrata, serena. Senza strappi o pretese inutili (e spesso nocive).
Mi abbasso in senso figurato: non divento bambino, ma entro nel mondo del bambino perchè i piccoli lo percorrano tutto e fino in fondo. Le scelte saranno fatte per loro, non per me. Perchè si preparino ad ogni dopo - il fantomatico futuro -  gustando tutte le fasi della crescita, senza odiose anticipazione esistenziali!
Purtroppo l’autoreferenzialità di noi adulti spesso si ripercuote sulla cura e sulla sana educazione dei bambini.
Riflettere a volte sull'inutilità per un bambino di bruciare le tappe mi sembra d'obbligo. E urgente. Non rubiamo il loro tempo. E l'innocenza: Non togliamo l'innocenza all'infanzia dei nostri figli
Altrimenti se poi non diventano milionari è davvero un casino!

13 commenti:

  1. Ho notato le "...", ed infatti preferisco dire che loro si abbassano al nostro livello e noi ci innalziamo al loro. Non insegnamo ai nostri figli il mondo attraverso i nostri occhi, ma impariamo a guardarlo con i loro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... innalzare o abbassare è semplicemente un'immagine di carattere fisico. Il senso poi si allarga in modo imprevedibile.

      Elimina
  2. Molto bella la definizione "odiose anticipazioni esistenziali".
    Ho due figli di 6 e 8 anni e cerco di non anticipare i tempi, pur facendo in modo che nelle loro piccole cose siano autonomi e responsabili.
    So di genitori di bambini della stessa età dei miei che fanno a gara per vedere quale bambino sa già fare più cose da solo: dall'andare a scuola, a scegliere il taglio dalla parrucchiera, a gestire la paghetta ...
    E io mi chiedo: se a 10 anni hanno già provato tutto, a 15 cosa gli resta da provare? Solo la droga, mi verrebbe da dire come provocazione.

    RispondiElimina
  3. una cosa che ho notato, visto che la mia esperienza di mamma è limitata a bambini di max 4 anni, è che molto spesso si parla dell'asilo nido come del demonio, in particolare chi sostiene che i bambini stiano meglio con i nonni e con la mamma 24 ore al giorno, e mi sono sentita dire frasi come "beata te che ti fidi", "i bambini piccoli devono stare a casa loro", "poverini!" (ai miei figli), "con tutto quello che si sente in giro", ecc. salvo poi volerli inserire alla materna a 2 anni e 1 settimana, perchè di tenerseli a casa non ne possono più, e via stress quali togliere il pannolino quando il bambino ancora non è pronto, insegnargli a mangiare da solo quando è stato imboccato con gli omogeneizzati fino al giorno prima (i miei invece a 12 mesi sapevano usare benissimo la forchetta e mangiavano a tavola con noi le nostre stesse cose), sospendere il riposino del pomeriggio, ecc. il sospetto che sotto ci sia una motivazione economica è forte, del resto la retta del nido è molto spesso un lusso, ma le spese poi le fanno i bambini, costretti a frequentare un asilo che come personale e organizzazione non è adatto a un bambino che abbia meno di 3 anni.
    PS: io sono andata 1 anno avanti (sono di febbraio), perchè sapevo già leggere e scrivere e all'asilo mi annoiavo. ma gli asili di una volta non erano gli stessi di oggi, e sebbene pensi che tuttosommato ci ho guadagnato un anno in più (all'università me la sono presa molto comoda) oggi non penso che farei la stessa scelta per uno dei miei figli (che fra l'altro sono nati uno a ottobre e uno a settembre, quindi davvero la questione non si pone).

    RispondiElimina
  4. ho letto ora gli articoli della 27ora, sinceramente io non trovo così ripugnante come alcuni hanno commentato volere che i propri figli siano milionari, anzi io glielo auguro, ma vorrei soprattutto che fossero felici e che seguissero le loro aspirazioni. credo che se uno segue con passione ciò che gli piace e gli interessa è molto probabile che nella vita avrà successo. dunque insegnargli a credere in se stessi e a trovare il lavoro che gli è più congeniale e per questo che gli darà più soddisfazioni è l'unica cosa che noi genitori possiamo fare. non credi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se diventassero milionari sarei contento (posto il fatto - come dici tu - che lo siano pure loro). Secondo me il problema non è l'esito, ma il percorso. E lo hai descritto bene sopra. Ogni tanto mia suocera insiste per insegnare a mia figlia (5 anni) a scrivere... io serenamente le ho dett di preoccuparsi affinchè giochi e si diverta... ad imparare a scrivere avrà tempo. Sono convinto che se un bambino vive un percorso di crescita sereno rispetto alla propria età acquisisce una consistenza umana che vale molto più delle nozioni o delle esperienza "da grandi". Quella consistenza non la perderà mai.

      Elimina
  5. bellissima riflessione.
    ti ringrazio.
    e bellissimo blog.
    a presto!

    RispondiElimina
  6. Mettersi sullo stesso piano dei bambini è cosa recente, da sempre i bambini hanno dovuto adeguarsi agli adulti. Ora talvolta esageriamo al contrario ma va bene lo stesso.
    Approvo, non amo anticipare niente e sto imparando anche a rallentare. I ritmi sfalsati di mio figlio aiutano a tenere sotto controllo le ansie da prestazione ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì esagerare al contrario può diventare eccessivo protezionismo. E' una bella sfida

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...