Bea e Filippo

Bea e Filippo

martedì 4 dicembre 2012

Esordio

"Papà, voglio sciare anch'io! Come la Bea!"
Per fortuna non come me... sono scarsino...
Nella tecnica. In quanto a velocità e ad assunzione del rischio me la cavo alla grande.
"Va bene, proviamo".
Ogni inizio è entusiamo e delusione insieme.
Ma lo sci è peggio. L'inizio può coincidere con la fine.
E poi c'è il freddo.
La neve che infastidisce ed è molesta per definizione.
Soprattutto se ghiacciata!
La logistica di rientro poi è sempre complicata.
E gli imprevisti? I tapis ruolant che non funzionano sono un flagello.
Organizzazione di m..., non potevate avvisare a Valle?
A Monte chesserve?
Si prova comunque. Si inizia.
Equilibrio, costanza, voglia, energia.
In giù si va, ma risalire diventa un problema... per  il papà.
Si prova... si intuisce che può essere bello e neppure difficile.
Ma è faticoso. Le gambe si lamentano e il freddo fa il resto.
Non ne posso più. Giù e sù...
Sono passati solo 20 minuti e mi sembra un'eternità!
"Papà, sono stufo... ho fame!"
A chi lo dici! Sono morto!
Sono solo le 11.00, Pippo non è da te!
Da quando preferisci il cibo al resto?
Ti capisco. La prima volta sugli sci è destino.
Un po' per tutti.
Forse che il mio amico Pasquale c'avesse visto giusto: "Liberatevi della casa in montgna e investite in un Trullo"....
Scaccio il pensiero: è solo la prima volta.
Il Trullo non fa per me!
Comunque... cara mamma, la prossima volta Bea la seguo io!

8 commenti:

  1. Bellissimo! Vedere i bambini che sciano è uno spettacolo!!! Sono secoli che non metto un paio di sci ai piedi, ma non vedo l'ora di rimettermeli e di farli mettere anche a mio figlio (e anche al suo papà che da bravo siciliano vede la neve come un evento calamitoso!!!)

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    1. ... meglio che imparino subito! Io non vedo l'ora di sciare con i bimbi!

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  2. Sicuramente e' un gran sacrificio per loro e per chi li segue, ma sciare e' uno sport bellissimo e se non si impara da piccoli poi e' difficile. Io ho indossato gli sci per la prima volta a 20 anni e, nonostante i progressi. So che non imparerò mai bene, anche perché una settimana all'anno e' veramente poca, eppure non mollò perché il panorama che si vede lassù sui trulli non c'è'!!!!!!

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    1. Pure io ho imparato a 30anni... me la cavo ma non sono un esempio di tecnica... Bea che ha 5 anni è già più armonica!
      Comunque i trulli li lascio dove sono... sono un montanaro vero!

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    2. Ciao mammapky per motivi tecnici lo devo fare io e pubblico un commento-risposta alle tue parole:

      Cara mammapiky, sono Pasquale, l’uomo del trullo. Sono l’amico barese di Vittore (mio testimone di nozze, quindi più che un amico è il complice di un delitto) e ci uniscono molte cose: l’Inter, il cinismo, gli occhiali già a 2 anni di età, le mamme buone di una volta, due sorelle maggiori bastarde, corsi di enologia, maschilismo senza remore, le intossicazioni da amaro Braulio, i rutti liberi etc. etc. Solo due cose ci separano: montagna vs mare. Su questo non andremo mai d’accordo, anche se entrambi abbiamo vomitato in barca, un’estate, mano nella mano mentre tutto gli altri ci guardavano con pietà e ribrezzo. Sembravamo Fantozzi e Filini sullo yacht del Marchese Duca Conte Piermatteo Barambani. A un certo punto il proprietario della barca (il Barambani, nonché suocero di Vittore) fulminandoci seccato esclamò: “E vabbè, ragazzi, è meglio se vi buttate in acqua così non sporcate la barca!”. Noi ci saremmo anche buttati per decenza e rispetto, solo che distavamo 16 chilometri dalla costa e a vista non c’era neppure un gommone di contrabbandieri a cui aggrapparci. Fu a quel punto che Vittore, ferito nel suo orgoglio di Yeti, giurò fedeltà eterna alla montagna. Io invece, che non ho orgoglio e - solo saltuariamente - una coscienza, fui solo ferito a un piede perché scesi male dalla barca. Ma non per questo odiai il mare, giacché sono cresciuto accarezzandolo a Bari. Cara mammapiky, da un trullo della Valle d’Itria puoi guardare la campagna e il mare, leggere sotto gli ulivi, scoprire quanto facciano bene la flemma e la lentezza, e che correre (metaforicamente e non) non serve a nulla e fa male. In un trullo la vita scorre, ma non passa. Nessun rimorso, solo qualche nostalgia. Lo sci invece nuoce gravemente alla salute, e non solo per le rotule e le ernie che esplodono. Una recente indagine della Harvard University su un campione rappresentativo di famiglie che hanno trascorso le vacanze sulla neve, ha dimostrato che lo sci disgrega le famiglie: il 47% delle mogli ha tradito il marito col maestro di sci, il 32% con l’aitante cameriere altoatesino e il restante 21% col pupazzo di neve. Aprite gli occhi, abbracciate la cultura della cozza ripiena e dei panzerotti pugliesi. Il resto verrà da sé e, quando un giorno direte non più “cosa” ma “cousa”, finalmente sarete persone nuove.

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    3. Ciao Pasquale, in realtà la mia e' solo "invidia" per non poter ammirare ne l'uno ne l'altro. Io sto nel mezzo, in Umbria, e qui non c'è ne mare ne Alpi. Però amo entrambi ed i trulli sono molto affascinanti, così come lo sono i maestri di sci che sembrano farfalle in mezzo alla neve. So sciare male e nuotare peggio, noi qui andiamo in bicicletta o al massimo sul quad, però amo la mia terra e per terra intendo tutta l'Italia, ovviamente mi piace la polenta e orecchiette alle cime di rapa, di cui cucino anche una mia personale versione soprannominata orecchiette della lella, con rape e salsiccie, un mix di mare e monti!!!! Un saluto al tuo mare, dove spero di approdare la prox estate ed un saluto alla neve di montagna che, forse, verrò a trovare per queste feste e ovviamente un salutone a tutti e due!!!!

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  3. Anche noi vorremmo iniziare quest'anno, con i due grandi più il papà..

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