Bea e Filippo

Bea e Filippo

martedì 29 aprile 2014

Barcellona e ritorno

Le incognite ci sono sempre. I tempi, le distanze, i ritmi, la tenuta fisica. Viaggiare con dei bambini non è scontato. Poi c'è il cibo, gli imprevisti, il casino, le code, il tempo. C'erano aspettative e piccole ansie. 
I bambini per la verità erano davvero carichi, ogni giorno chiedevano: "Quanto manca al viaggio a Barcellona?". Ma anche noi stavolta avevamo preparato tutto abbastanza nel dettaglio. Visite prenotate per evitare le code. Itinerari definiti a priori per non incappare in trasferimenti eccessivi. Spazi e tempi per tirare il fiato. Devo ammettere che avere una moglie che ha vissuto un anno in Spagna e parla benissimo il castigliano è una grande risorsa.
Ho scelto un appartamento in una posizione strategica, nella città vecchia a due passi dalle ramblas e dal porto. In effetti questo ha aiutato un sacco soprattutto la sera... si cenava in zona Plaza del Rei e poi in 5 minuti si era a casa. A letto presto e rapidi subito in pista al mattino. Rigorosi, e questo ha aiutato.

Ma veniamo alla cronaca dura e pura.
Atterriamo puntuali giovedì 24 aprile alle 8.00. La Catalogna si sta risvegliano e noi pimpanti come non mai alle 9.20 siamo già davanti all'acquario. Zona del porto turistico: un caldo sole ci accoglie e accompagna. I bambini sembrano non risentire della sveglia alle 4.00. Chissà quanto reggeranno.
Acquario tutto d'un fiato... vedersi sfilare sulla testa uno squalo colpisce sempre, anche se alla fine Bea sentenzia patriottisticamente: "Papà, però quello di Genova è più grande vero?". In effetti.
Ci fiondiamo, visto il tempo, in spiaggia per un po' di relax. C'è pure gente che fa il bagno!
Partiti non ci fermiamo più: non ci facciamo mancare nulla. 
Piazza del Re, Cattedrale col suo bellissimo chiostro, Sagrada familia, Casa Battlo, Parc Guell, Montjuic, spettacolo delle fontane, il mercato,  la sardana ecc.
In mezzo qualche pausa e qualche sangria tonificante.
Mia moglie si è ritagliata pure un po' di spazi femminili: lo spaccio di Disegual, quello di Zara, quello di Custo. Il richiamo genetico dello shopping... aimè!
E pensare che mi è stata inopinatamente bocciata la proposta di una visita al Camp Nou del Barcellona... un vero tempio del XX secolo ignorato dalla mia signora.
Io mi sono preoccupato maggiormente del cibo. Integravo con frutta e verdura i pasti nei ristorantini, dove il rapporto qualità prezzo mi ha davvero sorpreso.

Lo confesso: Bea e Filippo superato questa piccola "prova" a pieni voti. Un po' ha contribuito la presenza di mio nipote più grande che ha trascinato non poco i piccoli. Ma loro non si sono mai tirati indietro! Interessati e attenti. Sempre carichi di domande. Curiosi e stimolati dalle tante novità incontrate. Non si sono praticamente mai lamentati, neppure quando eravamo costretti a lunghi spostamenti a piedi. 
Forse perché abbiamo ritagliato un itinerario a target bambino, forse perché Barcellona ha questo potere di includere, di affascinare e di generare buon umore a prescindere.
Un po' di tutto questo, anche se - ne sono convinto -  la curiosità un po' va indotta e stimolata. E con essa il desiderio di nuove conquiste! Turistiche.

In aeroporto, in attesa dell'imbarco, Beatrice se ne esce così:"Papà, il prossimo anno però ci porti a Parigi?". Sorrido. Questa è come la mamma... chi la ferma più?

Scoprire un pezzo di mondo è un bel regalo!


8 commenti:

  1. I bambini sono incredibili, riescono sempre a stupirci, e sanno adattarsi molto più di noi adulti...
    Bravi tutti e quattro! E un bacio particolare a Barcellona...

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  2. Grazie per il taccuino di viaggio, bello ed anche utile...quest'anno Malta, mi sa che noi partiremo col giro delle capitali europee l'anno prossimo da Parigi e se ha ragione Bea...magari ci si vede lì!

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  3. Bravi, che bella squadra da viaggio siete ormai!
    E Bea ha ragione, Parigi (con scarpe comode) è proprio da vedere :)

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  4. mio figlio è da tanto che mi chiede di andare a barcellona, viaggio sempre rimandato perchè in tempi remotissimi io sono già andata. ma dopo il tuo bellissimo racconto mi sa che mi metto all'opera per programmarlo

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    1. Mi raccomando! Merita davvero... e in questi ultimi anni è cambiata un sacco!

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