Bea e Filippo

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martedì 24 luglio 2012

Il tempo delle conquiste!

L'estate è entrata nel vivo. Dopo la settimana al mare "di famiglia", è inziato il periodo ferie alternate tra me e mia moglie così da poter stare il più possibile con i bambini.
Le alterniamo anche nei luoghi... io me li porto in Valtellina da mia mamma e lei  se li spupazza in Valle D'Aosta. Ci riuniremo per le centrali d'agosto.
L'estate è nel vivo, e i più vivi di tutti sono Bea e Filippo! Vivi, scatenati, capaci di farsi rapire dallo spirito di libertà che lo stare all'aria aperta, il caldo, le opportunità di gioco ecc. offrono. Tutto è una specie di regalo di questo tempo speciale.
W i porcini!
E a me piace un sacco vederli così: mai domi, sempre alla ricerca di una cosa da fare, sempre in movimento e spesso col sorriso sulle labbra.
Mi accorgo che crescono, che in un attimo sono diversi. Nelle movenze, negli atteggiamenti, nell'autonomia che stanno conquistando, nel modo di affrontare le cose: crescono, eccome crescono.
Il loro diventare sempre un pochino più grandi è di fatto un guadagno e un impegno. Un guadagno perchè c'è meno apprensione (almeno da parte mia) e so che posso sciogliere qualche briglia in più, impegno perchè comunque non sempre la loro capacità critica nel discernere il facile dal pericoloso è sviluppatissima.
Ma i tempi stanno cambiando rapidamente e mi sembra di poter gustare di più i progressi che fanno, il loro avvicinarsi pian piano a compiere sempre più cose "da soli". E' proprio un bel vedere.
Al mare Beatrice si avventurava nell'acqua alta e nuotava alla grande. Filippo s'era trovato un amichetto e con lui ho giocato per ore. Bea ha camminato con me nei boschi tutta orgogliosa di sapersi destreggiare anche in punti un poco più faticosi. Filippo segue Bea e mio nipote e, per nulla in difficoltà, riesce a eseguire quello che fanno loro.
E' il momento in cui è possibile concedersi qualche passo indietro per ammirare le loro conquiste, senza la necessità di tenere un braccio teso per ogni evenienza.
Questo passaggio mi sta permettendo di chiamare la vacanza col suo nome: non è un sempplice "cambio d'aria"... concede in effetti un minimo di riposo e relax. Un minimo di tempo per se stessi.
Il crescere è una conquista, una loro grande conquista... e un regalo per noi genitori!
L'estate è entrata nel vivo! Me la voglio gustare fino in fondo!

martedì 19 giugno 2012

Estate: libertà e scoperta... e un po' di fastidio.

Soffro l’estate cittadina. Il caldo non mi dispiace, ma quando esplode tutto d’un colpo in città mi dà fastidio. Il fastidio dell’appiccicaticcio continuo, il fastidio dell’aria condizionata  in ogni luogo chiuso, il fastidio dell’asfalto che emana calore in ogni momento rendendo spesso la notte peggio del giorno. Per non parlare del fastidio delle zanzare. Soffro e credo che difficilmente riuscirò ad abituarmi a questo clima a me così poco caro. Ma per fortuna l’estate non è solo questo. L’estate va oltre la città.
L’estate, allora,  diventa soprattutto scoperta, novità, star fuori di casa. Per Bea e Filippo il corso normale dell’anno rappresenta, anche da piccoli, il periodo dell’apprendimento. Graduale, lento, proporzionato e attento al loro grado di crescita. Autunno, inverno e primavera, nonostante siano tutte stagioni con caratteri molto belli, sono accumunate da ritmi sostanzialmente ripetitivi. Durante l’estate, invece, i bambini  possono liberarsi a scoprire: meno didattica  e molta libertà per incontrare, scovare, ammirare cose nuove. L’estate con i nostri bambini, indipendentemente dal luogo frequentato, cerchiamo di indirizzarla verso questa direzione. Nessun affanno nell’inseguire ritmi poco sostenibili, ma molta libertà nel lasciar scorrere il tempo necessario a gustare quanto incontrato e scoperto. Possibilmente molta natura e poco caos. Molto movimento, quello sì!
Ricordo lo scorso anno le passeggiate nel bosco con Filippo (non ancora duenne) e Bea: pochi metri ad osservare ogni dettaglio. Che fosse un fiore, un insetto, una fragola, una pianta e così via. Momenti lunghissimi dove il senso della scoperta riempiva di meraviglia i loro sguardi, con Beatrice sempre pronta a porre domande di ogni genere. Ricordo i pomeriggi a catturare girini (poi liberati…), a raccogliere ciliegie, a selezionare pigne, ad osservare il formicaio gigante, a scrutare gli animali incontrati (mucche, uccelli o pesci). Proprio per questo motivo crediamo molto nel fatto che i bambini non debbano semplicemente vedere, osservare o sfiorare tante cose, ma le debbano toccare con mano. Incontrarle, sperimentarle, imparare a capirne le caratteristiche o le diversità. Che sia mare o montagna non importa… importa a me, che prediligo la montagna, ma non fa nulla.
L’estate rimane il tempo privilegiato per tutto questo perché permette in certi momenti di rendere superfluo l’orologio. Nel rispetto dei tempi del corpo (cibo e sonno sono sacri) per il resto si cerca sempre di prendersi il tempo che serve per andare a fondo di quanto s’è deciso di vivere in quel momento: che sia gioco, stare con gli amici. Che sia andare alla scoperta di luoghi nuovi o semplicemente osservare o scoprire.
E i bambini in tutto questo sanno lasciarsi contagiare: assimilano il senso di sorpresa e stanno attenti se li si prepara a qualcosa che non conoscono. Se stimolati sorprendono per la voglia di saperne di più e per il desiderio di capire.  Quando capiscono accolgono, e accogliendo riescono finalmente a scorgere in ciò sta loro attorno non una minaccia o un niente, ma una ricchezza!
L’estate ufficialmente non è ancora iniziata e il caldo cittadino mi sta già infastidendo, nonostante si sia fatto attendere più del previsto. Al di là di questo dettaglio, aspetto con molta voglia le settimane che potrò trascorrere in famiglia: le aspetto perché spero di  renderle ricche di quel senso di scoperta e libertà che solo l’estate riesce a donarci!
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