Bea e Filippo

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venerdì 9 agosto 2013

Ferie e speranze

Pronto. Sì, sono pronto a partire.
Tutto in rampa di lancio.
Stasera "recupero" moglie e bimbi che ritornano dal mare e da domani ci si trasferisce in montagna.
Circa tre settimane.... le aspettavo.
Me le immagino da un sacco di giorni.

Saremo in compagnia di amici, come ogni anno.
Bea e Filippo sono più grandi e quindi i contorni del possibile si allargheranno.
Una notte in rifugio? Ma sì, stavolta si può fare.
Qualche bella camminata un po' più performante? Ci sta!
E poi un po' di interazioni serali con il folklore alpino ci sarà certamente concesso.

So che faremo un sacco di cose.... magari alcune saranno  le stesse degli altri anni.
Ma sono diversi i bambini, siamo diversi noi, è diversa anche la compagnia...

Ho voglia di queste ferie, di questi giorni di distacco.... 

Ma soprattutto vivo la speranza che al rientro possa trovare qualcosa sia diverso.
Mi piacerebbe rientrare trovando attorno uno spirito diverso.... meno rassegnato, meno triste.
Vorrei ascoltare condivisioni di qualcosa che ricomincia a funzionare.
Mi piacerebbe essere parte di un risveglio reale dove al primo posto ci siano prospettive e non problemi da risolvere, o crisi ulteriori da superare.
Vorrei che la ripresa non riguardasse solo i numeri, ma anche le persone: alleggerite da ansie, preoccupazioni, disagi più o meno grandi.
Mi piacerebbe si rimettesse al centro il futuro, quello che va riconsegnato a chi cresce e oggi non si rende ancora conto che chi lo ha preceduto lo ha barattato col proprio presente...

In queste ferie spegnerò molti pensieri per riaccenderli a settembre.... e vedremo se saranno contrnti di ciò che ritroveranno.

.... gli altri pensieri sono quelli che ho scritto qui , lo scorso anno... proprio prima di quelle ferie.
In fondo molto ritorna e si riconferma.

Cari amici Blogger un saluto!


lunedì 27 agosto 2012

Si riparte... voglia zero!

La voglia è poca. Il cielo azzurro e senza nubi (bellissimo) non aiuta...
Alcuni mesi in più di ferie li avrei fatti volentieri. Ma non si può.
Mi  vien da dire “per fortuna”, vuol dire che ho un lavoro. Di questi tempi.
Ma lascio stare.
Poca voglia, ma si riparte.
Meno male la ripartenza è tranquilla: il trauma di ripartire a 100 all’ora mi avrebbe steso.
Ricomincerà fra poco il corso normale dell’anno: bimbi all’asilo e via con tutti gli appuntamenti del caso. Il lavoro riprenderà ritmi importanti, e il resto non sarà da meno.
Il tran tran quotidiano del feriale e del festivo riavvolgerà la nostra famiglia. Probabilmente le novità non saranno legate da cose diverse che si presenteranno, ma ad una nuova fase che i nostri bimbi ci permetteranno (o costringeranno) di vivere.
Finalmente entrambi alla scuola materna  (e l’anno prossimo si parlerà di scuola vera!?!) ed è  finita l’era dei pannolini.
Non riesco ad immaginarmi le mille cose che succederanno, in fondo quella che sembra vita normale, normale non lo è mica tanto. Ricordo lo scorso anno che non passava settimana che non ci fosse qualcosa da rivedere, da incastrare, da ristudiare. Le sorprese sono dietro l’angolo: arrotoli programmi che srotoli un minuto dopo. Non sono poi così convinto che la quotidianità sia monotona... anzi.
Le certezze sono il mutuo e le bollette (ops dimenticavo: pure la moglie e l’Inter) … per il resto si accettano sorprese! (oddio … se per caso venisse garantita un certa regolarità al campionato familiare non mi dispiacerebbe … ).
Si riparte e la poca voglia mi aiuta a guardare al settembre incombente con spirito libero: 3 settimane di inserimento di Filippo? In qualche modo si farà (che p...e, permettetemelo). E poi quel che viene viene.
In fondo il bello della vita familiare è proprio questo: la normale imprevedibilità. Che fa scorrere il tempo molto velocemente. E mai vuoto.
L’ottobre è lì fuori e mi piace un sacco. Il novembre (mese inutile), speriamo sia mite.
Il dicembre … mizzega arriva già il freddo: non lo sopporto. Urca è già  Natale e magari la neve arriverà presto. E da gennaio è tutto in discesa perché le giornate s’allungano.
Nessuna voglia, ma sono pronto.
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