Bea e Filippo

Bea e Filippo

martedì 13 marzo 2012

Piccole Vittorie

La cena è finita - a proposito stasera ho riciclato del riso bianco avanzato ieri cucinando una sperimentale  frittata di riso... super successo, non me lo aspettavo proprio - i bimbi si metto a giocare un attimo da soli mentre io e mia moglie sistemiamo in cucina. Filippo richiama l'attenzione: "Papà, vieni,  voglio fare una torre". Mia moglie mi anticipa e si avvicina, ma la reazione di Filippo ci lascia interdetti. "No via tu, voglio il papà, via via via!!" Che Filippo sia molto più legato a me lo sappiamo da tempo, ma questa reazione ci ha sorpreso. Come reagire in questi momenti? Sgridarlo? Essere duri? Questa sera mi (ci) ha guidato l'istinto: mi sono seduto sul pavimento a fianco di mia moglie, ho chiamato a me Filippo e gli ho detto: "Filippo, ma chi è che ti fa giocare alla mattina nel letto e ti fa tante coccole?" e lui: "La mamma" ... comincia a sorridere. E così continuo, finchè Filippo sorridente, non s'accorge che me ne sono andato e inizia a giocare con la mamma. Ha funzionato.
Ma non è finita: Betarice allora per conquistare un po' di territorio rivendica la presenza del genitore "libero" e chiede: "Papà mi leggi il libro delle Barbie?". "Tutto no, è lunghissimo, non ce la posso fare!", dopo una serrata trattativa il compromesso sono quattro pagine. Me la sono cavata con poco!
A volte, nonostante siano piccoli, i bambini sanno trafiggere con le loro reazioni  inattese, inaspettate. E' difficile trovare un perchè per tutto ed è altrettanto complicato trovare la chiave giusta, la cifra comunicativa adeguata al momento e alla situazione. A volte ci si riesce a volte no, ma una cosa è certa: saper riportare alla mente dei bambini momenti piacevoli aiuta a rasserenare. Queste sono le piccole vittorie.

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