Bea e Filippo

Bea e Filippo

venerdì 21 settembre 2012

Dignità, rispetto e soldi.... buttati.

Non so se ne val la pena. Non so se è giusto farlo qui. Meglio lasciar perdere? Non lo so.
Non so tante cose, allora me ne frego.

Non è un bel periodo. E non c'è bisogno di leggere giornali,  guardare la TV o ascoltare la radio: basta guardarsi attorno, frequentare un po' di gente, ascoltare gli amici o semplicemente i vicini di casa. Aziende che sono allo stremo, amici in cassa o in mobilità, con prospettive di lavoro molto fumose. Lavori in bilico, pagamenti che non arrivano, solidità finanziaria (se mai c'è stata), fortemente in crisi.
Un futuro che per molti si tinge di grigio e comincia a pesare nel modo di affrontare il presente. Le speranze che mese dopo mese vengono allontanate rispetto alla possbilità che cambi qualcosa, affossano anche le poche propsettive meno cupe. Per non contare le fatiche quotidiane legate ai costi della vita, che in maniera molto sottile erodono in un attimo i due soldi che si guadagnano o che si hanno da parte. Benzina,  energia, spesa, rette per gli asili, ecc. ecc. ecc.  Per fortuna almeno il mutuo è in leggera contrazione. risparmiare oggi è praticamente impossibile.
E' il Paese in affanno. Non regge più il peso di tanti sperperi passati: almeno così ci dicono. E ci credo, mi fido. Osservo i volti di chi oggi ci mette impegno. Magari poca fantasia. Forse, per eccesso di zelo, non riesce a dare la scossa che serve, ma l'impressione è almeno quella di pulizia. Onestà. Rigore: richiesto e vissuto. Così pare.
Non è un bel periodo. Tutti sono chiamati a subire tagli: lineari, verticali, a pioggia, giusti e ingiusti. Regioni, Province, Comuni, e noi cittadini per l'appunto.
Quasi riuscivo ad immaginare che tutti si camminasse verso la stessa direzione. Tutti a far fatica per regalare un futuro ai più giovani, ai nostri figli. A qualche generazione questo futuro è stato offuscato, ma i piccoli se lo meritano certamente migliore.
Macchè. Dalla Regione Lazio sono stato riportato alla realtà. Non sono un populista, non amo la demagogia, e non voglio trasformare l'erba in fascio. Sono scoraggiato, deluso, in qualche modo ferito come cittadino. Mi domando:  perchè di fronte a quanto succede, alle migliaia di famiglie in difficoltà, alle aziende che chiudono, ai poveri che aumentano, al futuro incerto delle nuove generazioni. Di fronte a tutto questo e a quanto sta chiedendo lo Stato ci siano persone che si permettono di buttare via, di impadronirsi, di abusare dei soldi pubblici. Senza freno. Senza dignità. Senza rispetto. Senza pudore.
Per cazzate. Quanti soldi nel cesso. Feste, cene, viaggi, macchine, moto ecc. Ma non erano di tutti e per tutti?
Ma questa gente ha idea dell'insulto collettivo e sprezzante, non tanto quello che si merita, ma quello ha fatto verso tutti?
Ma che cosa vuol dire: "avevamo perso il controllo" rispetto allo sperpero di centinaia di migliaia di euro?
Ma si rendono conto di quello che succede in Italia? Ma sanno che nelle scuole spesso il materiale didattico essenziale (e quello non didattico tipo la carta igienica) lo devono portare le famiglie?
 Ma lo sanno che siamo tra gli ultimi in Europa per il numero di asili nido? Ma lo sanno che aziende sono fallite perchè la loro Regione per anni ha rinviato i pagamenti dovuti? Ma lo sanno.... e si potrebbero fare mille esempi.
Molto meglio di me Gianantonio Stella si esprime oggi sul Corriere della Sera, come non essere pienamente d'accordo? L'ingordigia dei mediocri, G. Stella (Corriere della Sera). Lui e Rizzo da anni denunciano ste cose, e da anni chi le fa se ne frega e chi le legge si indigna in silenzio (siamo strani anche noi. italiani.. comunque). Tanto strani.
Ma i partiti che hanno sostenuto costoro (e che probabilmente sostengono quelli che il prossimo scandalo porterà a galla) con che dignità hanno il coraggio di dire di essere pronti a guidare il Paese?
Un mio amico, scherzando (più o meno), sosteneva qualche giorno fa  che la scelta migliore che Monti dovrebbe fare è questa: dichiarare guerra alla Svizzera e lasciarsi conquistare. Lasciar fare a loro finchè tutto sia messo almeno parzialmente in ordine. E poi ripartire per la batteglia dell'autonomia. Un paradosso (anche perchè la Svizzera non è scema). Ma lasciateci immaginare le mucche viola in Campidoglio.
Lo so che ci sono amministratori in gamba, che magari mettono addirittura del loro. Sono tanti e si fanno in quattro per il bene pubblico. Ma il problema è che quelli fuori controllo lasciano devastazioni alle loro spalle. Casse vuote e Comuni o Regioni o Province senza futuro.

E' il futuro quello in ballo. Era giusto parlarne?


5 commenti:

  1. E' giusto parlarne ed indignarsi non è la parola più appropriata, vedo meglio "incazzarsi" (scusa il francesismo)come termine corretto. E' sempre la solita storia che si ripete, e ripetendosi, peggiora, degenera...ecco perchè a volte, il pensiero di crescere i nostri figli, sotto un altro cielo, prende il sopravvento!! Grazie del post, veramente e (purtroppo) interessante.

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    1. Grazie... Amo l'Italia, amo com'è e la sua gente, ma non capisco perchè ci si possa autodistruggere in questo modo. Per avidità? Ingordigia? Per poi consegnare il deserto (e i debiti ai figli?), proprio non lo capisco!

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  2. Certo che è giusto parlarne. Ieri pomeriggio anch'io ne ho parlato con due amiche. E si diceva che non se ne può più: dai politici che stanno superando sè stessi, cioè da tempo non avevamo più molta fiducia, ma la realtà sta sicuramente superando le nostra più fervida immaginazione; le banche che non fanno la loro funzione, cioè dare denaro alle aziende che hanno lavoro, facendole così fallire; il mondo del lavoro che in parte si trova in questa situazione perché a suo tempo le aziende hanno portato fuori il lavoro, per guadagnare di più, diciamocelo, e così il paese si è impoverito e adesso ne pagano anche loro le conseguenze, anche perché quelli che lavorano e quelli che comprano sono le stesse persone; i salti mortali che deve fare una coppia per barcamenarsi tra lavoro e famiglia; la burocrazia che impedisce lo sviluppo di questa società, tarpando le ali ha chi a voglia e possibilità di investire e magari fare anche qualcosa di utile. Puo bastare? Mi è sicuramente sfuggito qualcosa. E in tutto questo, c'è ancora troppa gente si lascia scorrere le cose addosso, come se fosse fisiologico, come se non avessimo il diritto di avere una classe politica migliore, una classe dirigente migliore, come se fosse lecito, tutte le volte che si può, approfittarne un po' e sempre di più, senza nessun ritegno, come se l'onestà non fosse più un valore fondamentale.
    Hai fatto bene a parlarne e come te dovrebbero essere in tanti a parlarne, per far capire che non abbiamo più intenzione di accettare tutto questo e che non è giusto abituarsi al peggio. Basta. C'è un limite a tutto!

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    1. Il problema è che questa categoria di persone o affronta la politica come possibilità per sistemarsi e quindi spreme tutto quanto spremibile o la vive come proivilegio tanto da staccarsi così tanto dalla realtà da non capirla più. Tanto che non le interessa neppure.

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  3. Diciamo in venti d'anni a questa classe di politici è stato insegnato come si fa da chi se ne intende e di questo possiamo solo ringraziare l'elettorato che sapeva bene quali valori stava promuovendo

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